Nella fotografia professionale, prima della rivoluzione digitale, quando ancora si scattava su pellicola, per arrivare al risultato finale che, allora, era quasi sempre una foto su diapositiva, esistevano sostanzialmente tre figure distinte: il fotografo , il foto ritoccatore, e lo sviluppatore/stampatore. Il foto ritoccatore si occupava di fare le modifiche direttamente sulle diapositive, utilizzando un pennino, ed era essenzialmente una figura con ottime capacità di disegno, e di precisione manuale. Quindi, si può dire, che una post produzione, anche se di tipo molto elementare e manuale, esisteva già. Nulla a che fare con la post-produzione moderna, resa possibile dalla digitalizzazione, e dalla nascita di figure professionali specializzate. Oggi, in alcuni casi, il fotografo si occupa anche della post-produzione, oppure le immagini vengono inviate in tempo reale, ad altri membri dello staff, che seguono esclusivamente il foto ritocco.
Spesso si pensa, sbagliando, che post produzione sia l’equivalente di saper utilizzare Photoshop, o un altro software creato per la modifica delle immagini. In realtà la post-produzione è un’operazione molto complessa, che richiede grande capacità tecnica, oltre alla conoscenza dell’uso del software. Chi si occupa di sviluppare le immagini, ha infatti il delicato compito di completare l’idea del fotografo, di enfatizzare un certo stile, di raggiungere il risultato previsto dal progetto.
Nella fotografia pubblicitaria, e soprattutto nella fotografia food, il foto ritocco assume un ruolo fondamentale, per agevolare e sveltire il lavoro sul set fotografico. Quando fotografo, foodstylist, e ritoccatore lavorano in sinergia, confrontandosi in tempo reale nel corso dello shooting, si ha la possibilità di risolvere problemi tecnici che si possono incontrare (ad esempio un gelato che inizia a sciogliersi) in modo più efficace.
La post-produzione, inoltre, rende possibile la creazione di qualcosa che non esiste nella realtà, come, ad esempio, un hamburger sospeso in aria, insieme a tutti gli ingredienti che lo compongono, oppure un bambino posizionato all’interno di un uovo di cioccolato. In questo modo, l’idea creativa sviluppata dall’agenzia pubblicitaria, all’interno di un progetto di comunicazione, si traduce in un’immagine concreta.
Anche quando si ha la necessità di rendere perfetto un prodotto, ad esempio un cioccolatino ripieno o un biscotto con il marchio dell’azienda, il foto ritocco è lo strumento perfetto per eseguire tutte le modifiche necessarie, senza dover ricorrere alla realizzazione manuale di un mockup (una riproduzione dell’oggetto con l’utilizzo di siliconi e stampi), risparmiando quindi sui costi.
La post produzione, con la possibilità di avere delle immagini a livelli, permette di montare insieme diversi scatti per ottenere quello finale, oppure rende molto più semplice la gestione dei vari contributi, che possono così essere realizzati anche in tempi differenti. Tutto ciò significa anche poter offrire al cliente un servizio migliore, in termini di qualità e di tempistiche, ma non solo. Si traduce anche in un risparmio economico e di risorse perché, qualora si dovessero effettuare scatti futuri, sempre della stessa linea, non sarà più necessario allestire il set fotografico da zero, ma basterà scattare la nuova referenza, ed inserirla nel contesto iniziale.
Per uno studio fotografico, la presenza di un addetto al foto ritocco all’interno dello staff, è sicuramente un valore aggiunto, tanto più se si pensa che, nella realizzazione di un progetto, spesso è proprio lo scatto che viene effettuato in funzione della successiva post-produzione.
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